Il senso della vigna


Mentre al senato s scannano per un generale,
in Germania Bush e Putin
si controllano chi l’ha più grosso,
mentre Corona esce di galera e viene incensato da fan e trasmissioni tv,
mentre adesso tutti sono attenti all’ambiente perchè ci sono gli incentivi,
e con quello che risparmiamo possiamo comprarci etlefoni nuovi e TV al plasma,
io sto cercando il senso della vigna.
Lei cresce, piano, forte, giusta.
E io aspetto, la curo, la medico, e aspetto.
Nel mentre raccolgo le rose,
e me le godo.
Piano.
E aspetto.

13 pensieri riguardo “Il senso della vigna

  1. Posso sedermi a guardare anche io il senso della vigna?
    Mi ha dato un senso di pace, e Dio solo lo sa se stamane ne ho bisogno
    Un bacio
    Anna

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  2. x A&D: Auguri per stamane, ma basta anche un balcone, tante volte 😉

    x feloi: scimpralia? E pieno di scimpri, ma forse i fessi siamo noi.

    x signoradelleorescure: che piacere rivederti da queste parti 😉 Nuova casa? Che bella novità.. goditela, e pianta delle rose..

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  3. avercela, la vigna. io non ce l’ho, ma apprezzo molto il momento in cui ci si gusta il risultato finale, quello in forma liquida. 😉
    una curiosità: ma chessò ‘sti scimpri? sa limba sarda, immagino…

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  4. Conosco un tipo che si occupa delle sue vigne a Grottaferrata. Lo fa per professione, produce vino. Giorni fa ho avuto la tentazione di chiedergli di poter lavorare con lui. Poi il mio pensiero si è di nuovo perso nella nebbia.

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  5. Sembra un po’ il “SAGGIO coltivatore” di Virgilio, non so se lo hai mai letto. Comunque molto interessante questo confronto binario. Ciao ciao!

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  6. Stupendo:
    questo nostro senso di poterci aggrappare così
    non lo possiedono tutti;
    è un privilegio averlo dalla terra,
    coltivarlo o
    vederlo crescere non sempre su un facile terreno;
    non è solo il senso dell’attesa,
    è assaporarlo già mentre ingrossa.
    Si beve, si assapora e inebria,
    ancor prima di averne raccolto i frutti,
    mentre cresce piano, invecchia con te.

    ^:^Jana

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  7. per non parlare dell’accanimento che gli abitanti di sardegna sanno applicare contro chiunque non faccia parte del loro gruppo. ho visto persone perseguitate, prese di mira da tutta una serie di prese in giro anche pesanti. ho visto ragazzi prendere in giro altri ragazzi per motivi superficiali, ma umilianti, tipo le dimensioni del pene o la.. forma della gnocca.. ho visto accanimento e crudeltà contro i deboli, contro i buoni. i figli della sardegna godono a fare del male agli altri, ma la cosa più incredibile che poi sono anche ipocriti. ho conosciuto un tale che ha scritto un libro in cui narrava numerosi episodi in cui si ergeva a paladino dei deboli, raccontando non senza orgoglio (per i sardi l’orgoglio è l’unica cosa che conta, e anche quando sono buoni, lo sono solo fintanto che la loro immagine ne guadagna) di come difendesse chi veniva preso in giro dai suoi conterranei. ma poi ho visto questa stessa persona prendere in giro lui per primo chi era più debole di lui, e non l’ho mai visto pentito di averlo fatto, come se aver commesso questo male gli avesse dato alla testa e lo avesse reso pazzo, incapace di richiamare in se una qualunque forma di coscienza. ho visto tutto il suo gruppo strngersi intorno a lui e difenderlo, e non ammettere mai la propria perfidia. ho visto i sardi fare guerra a chi non meritava, a chi si era avvicinato a loro con semplicità. li ho visto accusare ingiustamente e poi schernirsi e fare le vittime.
    siete malati, voi sardi. siete perversi. voi siete il male. anche di fronte alla verità non avete il pudore di fare marcia indietro. perseverate. questo è diabolico.
    siete cattivi, ma veramente cattivi. ma in fondo siete stupidi, perchè l’odio che nutrite verso gli altri danneggia voi per primi, e i problemi che la sardegna incontra siete voi che ve li tirate addosso. questa storia che siete delle vittime della storia non è più molto credibile.
    da quel che ho visto tra i giovani della sardegna, le vittime sono gli altri, voi sardi siete dei carnefici, e se poi vi tocca fuggire dalla vostra stessa terra perchè qui non riuscite a vivere, se i ricchi di sardegna invece di creare lavoro o imprese preferiscono vivere di rendita.. impoverendo ulteriormente l’economia dell’isola.. potete prendervela solo con voi stessi e con i vostri valori, che danno troppo peso al prestigio personale e poca importanza al lavoro, alla leale concorrenza (leale concorrenza è qualcosa di inconcepibile per un avido invidioso che non sa mettersi nei panni degli altri ma li vuole solo sfruttare). a me dispiace per i poveri sardi, perchè sono guidati da una classe dirigente (sarda), che non ha in nessuno conto il bene della comunità, ma solo il proprio tornaconto personale.
    c’è troppo egoismo in quest’isola, perchè le cose possano andare bene. e infatti non vanno bene. ormai l’unica cosa che vi resta da fare è insistere a parlare bene di voi stessi, che alla fine è l’unica cosa che il vostro smisurato orgoglio vi permette di fare con professionalità.

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